Storia
Monsampolo del Tronto sorge in posizione dominante sulla riva sinistra del fiume Tronto, a 184 m. s.l.m., con un panorama che spazia dal Gran Sasso ai Monti Sibillini, fino al mare Adriatico. Le origini remote del suo territorio sono conclamate dal ritrovamento di materiali archeologici dell’Età del Bronzo, della cultura picena, dell’epoca romana e del Medioevo. In particolare, in località Treazzano è stato rinvenuto un abitato dell’Età del Bronzo con reperti micenei databili tra il 1250 e il 1110 a. C., che documentano contatti e scambi commerciali avuti con i popoli dell’Egeo. L’oscurità che ha contraddistinto il Medioevo, insieme al culto di S. Paolo, portarono alla fondazione del Castrum Montis Sancti Pauli di cui si hanno testimonianze a partire dal 1030, anno in cui un ricco possidente donò una parte del castello e della chiesa di S. Paolo al vescovo di Fermo. Nel XII secolo, sotto il dominio normanno, Monte San Paolo fu feudo dei conti d’Aprutio nella diocesi di Teramo, ma con la gloriosa civiltà comunale Monsampolo entrò nell’orbita dello Stato di Ascoli, di cui restano gli accordi bilaterali del 1299. Da allora il municipio avrà lunga vita, superando incolume tutti i drammatici periodi della storia fino all’Unità d’Italia. Da un punto di vistareligioso passerà invece sotto la diocesi di Ascoli Piceno nel 1965.